Casa San Michele

HIV/AIDS

Casa san Michele è una casa alloggio socio-sanitaria a bassa intensità che fornisce assistenza alle persone affette da HIV/AIDS in regime residenziale o semi-residenziale. Si trova sulle colline di Città Alta, in località Pascolo dei Tedeschi, immersa nel parco dell’Istituto Palazzolo delle suore Poverelle.

Nasce nel 1989 come prima risposta dell’Associazione Comunità Emmaus al “problema AIDS” a Bergamo, ma si trasforma nel corso del tempo per rispondere alle nuove esigenze delle persone con HIV. Oggi è un luogo in cui si punta alla rieducazione alla cura di sé e al recupero della responsabilità verso sé stessi e gli altri.

Casa San Michele si propone come ambiente dove ognuno possa trovare spazi e tempi per la valorizzazione delle proprie capacità.

Il modello su cui si basa la comunità è quello della famiglia vista come luogo fisico e di relazioni al cui interno si cerca di creare un clima di vera accoglienza e armonia da cui sono banditi i pregiudizi e dove si ricerca l’uguaglianza e la collaborazione. La Casa, mediante gli operatori e i volontari, sollecita, educa, sostiene le attività di vita quotidiana, conforta ed aiuta nelle fatiche della quotidianità a ritrovare e godere delle ragioni della vita.

La Casa e la vita in casa diventano lo strumento con cui si aiuta il soggetto a recuperare l’autonomia psico-fisica, a ricostruire il senso di appartenenza per dare senso, valore e significato alla propria vita.

Oltre all’accoglienza e all’accompagnamento di tipo residenziale, la struttura offre percorsi semiresidenziali diurni che possono precedere, seguire o essere indipendenti dagli stessi percorsi residenziali e sono specificamente finalizzati al reinserimento sociale, abitativo e lavorativo.

destinatari

Casa San Michele offre ospitalità soprattutto a persone affette da HIV/AIDS che si trovino in condizioni di abbandono o emarginazione e necessitino di un luogo in cui recuperare una certa autonomia e le condizioni per un possibile reinserimento sociale. Spesso, i servizi pubblici e privati del territorio (tra cui i Centri di Ascolto della Caritas Diocesana Bergamasca) segnalano persone affette da HIV/AIDS che vivono in situazioni di grave disagio abitativo, sociale e lavorativo: persone senza fissa dimora, stranieri senza permesso di soggiorno, persone allontanate dal proprio nucleo familiare. La casa può ospitare anche persone in regime alternativo di custodia al carcere, in accordo con l’ufficio del Giudice o dal Magistrato di sorveglianza.

Collaborazioni

Il presente progetto richiede la responsabilità di numerosi soggetti e la messa in campo di sinergie tra le aziende ospedaliere (in particolare quella di Bergamo: Papa Giovanni XXIII con il Reparto di Malattie Infettive) che seguono gli ospiti, le ATS invianti, i SerT, i vari Servizi del Territorio, la Caritas Diocesana Bergamasca, i comuni di residenza. Per le persone che si trovano in regime di detenzione domiciliare anche con la Casa Circondariale, l’Ufficio del GIP e/o del magistrato di Sorveglianza, l’UEPE di Bergamo.

organizzazione del servizio

Personale

Le figure presenti sono educatori professionali a tempo pieno e personale di assistenza socio-sanitaria, psicologo per colloqui programmati, addetto alla confezione dei pasti con supervisione del/la dietista, animatori per la socializzazione, assistente spirituale, volontari a garanzia di un contributo professionale e umano, competente e completo

Modalità di accoglienza

La richiesta e la procedura di accoglienza è attivata attraverso il Dipartimento di Igiene e Prevenzione dell’ATS (Agenzia Territoriale per la Salute) di appartenenza del soggetto interessato, secondo le norme stabilite dalla delibera della Giunta della Regione Lombardia n VII/20766 del 16 febbraio 2005 che ha ridefinito le modalità dei rapporti convenzionali delle Case Alloggio e dei servizi diurni.  La retta di 105 euro giornaliere è a carico della Regione Lombardia per il 70%, il restante 30% è a carico del soggetto stesso o, in caso di comprovate difficoltà e sulla base dei regolamenti locali, da parte dello stesso del comune di residenza.

Rapporto con la famiglia

In ogni caso in cui è possibile, si cerca di favorire il rapporto con i familiari e amici per dare senso, valore e significato al periodo di vita che le persone trascorrono in casa alloggio.

La famiglia, che pure ha bisogno di sostegno e mostra fragilità, rappresenta pur sempre il mondo degli affetti e può diventare la risorsa più importante nel percorso di cura e riabilitazione dell’ospite.

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Casa San Michele
Via Generale Giovanni Marieni, 36 – 24129 Bergamo (BG)
Telefono: 035.26.12.15

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