Casa Raphael

HIV/AIDS

Casa Raphael è una casa alloggio ad alta integrazione sanitaria per l’assistenza a persone affette da HIV/AIDS, orientata all’accoglienza e all’accompagnamento di persone in AIDS conclamato, anche in condizioni di parziale o totale non autosufficienza. La struttura si trova in una zona collinare, immersa nel verde del parco dei colli, ai confini con la città di Bergamo. La cascina originale è stata donata dalla partigiana Adriana Locatelli alla diocesi di Bergamo la quale, nella figura del Vescovo Roberto Amadei, ha voluto riadattarla ricavando una struttura con ampi spazi luminosi e 10 posti letto.

Il nome a cui si ispira è tratto dal libro di Tobia: l’arcangelo Raffaele intercede presso Dio perché Tobia guarisca dalla cecità;

così Casa Raphael è pensato come il luogo dove l’arcangelo intercede presso Dio per la guarigione fisica, ma ancor più spirituale, delle persone che la abitano.

La casa, pensata in stretta collaborazione tra l’Associazione Comunità Emmaus e la Diocesi di Bergamo, è stata inaugurata nel 1999.

Casa Raphael orienta il proprio impegno nell’assistenza a malati con significative compromissioni dovute alle patologie AIDS correlate e/o con situazioni familiari e relazionali compromesse e particolarmente fragili. La struttura è quindi luogo di accoglienza, di assistenza e cura per il tempo che la persona malata e la sua famiglia, quando presente e coinvolgibile, richiedono.

Le modalità di assistenza sono diversificate e adattate alle diverse situazioni che richiedono un aiuto: la casa si configura come struttura ad alta integrazione sanitaria dove l’obiettivo primario diventa il curare la qualità di vita della persona, indipendentemente dalla quantità di vita attesa.

Ciò che assume priorità è la capacità di accoglienza di persone profondamente provate dai sintomi che la malattia comporta e dalle fragilità psicologiche e relazionali che essa implica.

Gli ospiti sono sostenuti, ognuno con le proprie possibilità, in percorsi di recupero fisico e psicologico e di reinserimento sociale; alcuni ospiti, ancora oggi, invece hanno bisogno di essere accompagnati il più serenamente possibile alla morte.

L’obiettivo è quindi duplice: da un lato, Casa Raphael intende garantire un adeguato e competente approccio sanitario alle patologie di cui la persona è portatrice nelle diverse fasi della malattia, dall’altro, la struttura propone uno spazio educativo e relazionale dentro cui valorizzare le capacità e competenze di ogni ospite, anche se residue e marginali, e dei suoi familiari.

Casa “Raphael” può essere definita come “casa famiglia” e vuole essere un ambiente in cui si respira un clima di vera accoglienza, rispetto e armonia, dove prevalga il senso di uguaglianza e di solidarietà.

L’obiettivo fondamentale è creare una rete di relazioni significative che permettano di dare un senso al proprio presente, anche per chi, a volte, ha una storia fatta di fatiche e di lacerazioni nei rapporti famigliari e sociali.

destinatari

Destinatari principali di Casa “Raphael” sono persone in AIDS conclamato, uomini e donne, con patologie opportunistiche più o meno gravi, in diversi casi parzialmente o totalmente non autosufficienti e bisognose di assistenza continuativa.

Alcuni ospiti arrivano a una situazione sanitaria compromessa perché vivono problematiche di tipo personale e sociale che pregiudicano la continuità della cura e la corretta assunzione delle terapie con conseguenti ricadute sul piano fisico e sull’evoluzione negativa della malattia; altri invece arrivano con situazioni patologiche gravi, dovute alla scoperta tardiva dell’infezione, che inoltre genera fratture e grosse difficoltà nel contesto familiare e amicale.

La retta per l’inserimento presso la struttura è a carico totale di Regione Lombardia con cui la struttura è convenzionata tramite l’ATS di Bergamo.

Organizzazione del servizio

Personale

Coerentemente con gli obiettivi e le metodologie operative, nella struttura operano personale educativo, personale di assistenza socio-sanitaria, personale infermieristico e sanitario, per il tempo necessario e richiesto dalle cure personalizzate. È presente anche uno psicologo che sostiene gli ospiti e cura la supervisione dell’equipe.

Una figura importante è quella dell’assistente spirituale che offre lo spazio per la rielaborazione dei propri vissuti e la ricerca del senso delle proprie esperienze di vita.

A integrazione del personale professionale, sono inoltre presenti animatori ed educatori volontari per la socializzazione e le attività di gruppo.

Modalità d'accoglienza

La richiesta e la procedura di accoglienza è attivata attraverso il Dipartimento di Igiene e Prevenzione dell’ATS (Agenzia Territoriale per la Salute) di appartenenza del soggetto interessato, secondo le norme stabilite dalla delibera della Giunta della Regione Lombardia n VII/20766 del 16 Febbraio 2005 che ha ridefinito le modalità dei rapporti convenzionali delle Case Alloggio e dei servizi diurni.

Rapporto con la famiglia

Oltre le necessità di cura dei bisogni fisiologici, le persone accolte manifestano, quindi, evidenti necessità di soddisfacimento d’alcuni bisogni superiori (amore-stima-affetto-capacità di autocura): in ogni caso in cui è possibile, si cerca di favorire il rapporto con i familiari e amici per dare senso, valore e significato al periodo di vita che le persone trascorrono in casa alloggio.
La famiglia, che pure ha bisogno di sostegno e mostra fragilità, rappresenta pur sempre il mondo degli affetti e può diventare la risorsa più importante nel percorso di cura e riabilitazione dell’ospite.
Laddove non sia possibile coinvolgere la famiglia o gli amici, Casa Raphael offre, anche grazie al coinvolgimento dei volontari e delle risorse territoriali, un contesto di vita il più possibile ricco di relazioni affettive calorose.

Chiedi aiuto

Casa Raphael
Via Calvarola, 2 – 24020 – Torre Boldone (BG)
Telefono: 035.41.24.386

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