Non bastano le parole

Ogni persona ha bisogno di raccontarsi e di aprirsi agli altri in contesti in cui senta di potersi fidare e che facilitino la comunicazione. Ma non è semplice, soprattutto per chi vive in condizioni di fragilità.

L’Associazione Comunità Emmaus, giunta al 40° anno di attività, intende innovare e rilanciare i luoghi e i modi di ascolto sviluppati nel tempo, sperimentando nuove strategie di comunicazione che consentano alle persone target delle proprie attività di potersi accostare all’associazione e narrare con maggiore facilità nei contesti di cura ed accoglienza.

Il progetto si sviluppa in direzioni diverse e complementari:

  • l’aggancio e il primo ascolto sfruttando anche le moderne tecniche di comunicazione (rinnovamento sito internet),
  • i laboratori di famiglia (perché essenziale a qualsiasi percorso terapeutico è il coinvolgimento attivo dei nuclei familiari),
  • i laboratori creativi (perché l’arte, l’espressione corporea e il teatro sono strumenti fecondi che a volte arrivano dove la parola non basta o non può).

Gli obiettivi del presente progetto sono, da un lato, migliorare e rinnovare i canali di aggancio e di primo Ascolto anche attraverso il rifacimento del sito internet dell’Associazione; dall’altro, attivare una serie di percorsi strutturati e di opzioni diversificate che offrano agli utenti delle unità operative, promosse dall’associazione, spazi di narrazione, condivisione dei vissuti ed espressione di sé che favoriscano la rielaborazione della propria storia personale e il miglioramento dei processi relazionali, di crescita e di presa in carico responsabile della propria vita.

L’idea è di offrire una gamma di proposte aggiuntiva rispetto alle attività ordinarie dei servizi, adattate ai vari contesti educativi dell’Associazione e caratterizzate dalla sperimentazione di laboratori espressivi basati sulle tecniche di animazione corporea, teatrale e di arte-terapia, nonché a esperienze laboratoriali dove genitori e figli possano confrontarsi, condividere fatiche e progressi e sperimentare nuove modalità relazionali.

Il Progetto ha ricevuto un contributo dal Bando 2016 finalizzato ai “progetti di assistenza sociale e socio-sanitaria” della Fondazione della Comunità Bergamasca.

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